...-.- 4:: ////;;', ANNO II -N. 11-12 NovEMBREáD1c.c.;~á RASSEGNA MENSILE DELL'AVVOCATURA DELLO STATO PUBBLIl cert'11icato di ip1agamento ell'imposta, eccetto il caso che ¥Sí tratti i domanda di supplemento)), E' quesáto il [plI'incilpdio1 del solq;1e et repc1te, che aJla dottrina. pi antica e dall'a giurisprudenza, .sfato inteso come limite della gim:1']s.di.zii-0ne del giudice rn.ádinario nella lite tributa.ria e conseguente applicazione a ta.Je lite dei principii fissati fla.!Ia stessa legge per delimitare l'attivim giul'isizionale in rela1zione all'a.ttivitˆ amministrativa. .Infatti non .soltanto il principio stalo iáitenuto una applicazione dell'esecutorietˆ dell'alto. anuninistrativo, ma sopratutto una spedfica conseguenza del divieto di revoc.a e sospensione degli atti &~mministrativi da, parte dell'autoritˆ giudiziaria, Serch in definitiva l'accoglimento della pretesa. del contribuente, che non abbia. previamente assolto all'obbligo del pagainento del trilhuto, viene a risolversi nella revoca dell'atto amministmtivo dá'imposiz.ione tribularia. Giustamente, perta.nto, stato affe1ámato che il salve et rcpete non un diritto singolrure, un privilegio della Finanz.a, :ma l'applicazione ai tributi di una norma generafo dii diiritto pu:bbliico (INGRosso: Diri.tto fi'Nwn.c., Vol. II, p. 56) . Pacificamente }iliá norma ápoi stata .intesa come principio generale applicabile a. tutte J.e entrate tributarie e non soltanto alle imposte dirette e indirette, ma anche alle tasse ed ai tributi speciali, no110h a. tiutte le controve1rsieá tributa1rie (g.1udiz.ii di cognizione e di esecuzione) e ¥q11alunque sia il motiivo di QP'J10S1wione, 1sfa1 cll¥eá la, ste1s1sa1 3!bibd:a, pe1r oggetto questioni di diritto materiale, che formale, con unica eccezione dei supplementi d'imposta. Nella dottrina pi recente il principio da alcun tempo oggetto di una critica, che intende negnre ad esso ogni ra,zionale fondamento, contestando che .ra.ppresenti una lo.g-ica¥ applicazione¥ di principii del vigáente diritto puhblico, e quindi riducendolo a un non giustificato priviJ:egio della, Finanza. Si sostie111e, infatti, che da.ll'inoisse~vanz.a di Ûisso non deriverebbe a.ffatto, ome sosteneva la. dottrina pi' antica¥, un temporaneo difetto di giurisdizione del Giudice ordinaário, ma che Ç il principio in eisa/Jllle 1si conc11eti in mn ipre1Sill\PIP(>1sfo ipir()Ce1ss11áale (rngigiettivo) o pi s:pedfica.meute in u:na. eccezione processuale )) . l>all'anz.icletla premes:-;a teoriea si intendono dedurre dagU a1utoy1i, che la. rnistengono, iáilievanti conseguenze p1"a.ticlie, áquali la non rileya¥ bilit
  • ll: i lr~:g'P snI eontenzioso amministrativo i>. "1" -258-.. Una manifestazione della crisi del princ1prn nel ra,pporto della Commissione ecpnomiica del MiuiAtero della Costituente al!'Asse:mlblea ('pa1áte V, Finanze): nella rela,-zione, ispirata molto chia,ramente dalle teoric11e del Giannini, non soltanto si qualifica come ingiusto, secondo la maggioranza, eg}'interpellati, il prjncipio ache nell'attuale ásistema del conten.zios:o tributario, ma si a:ffierma che es:so rarpprese111ti una, di:minu~oille lllon lieve dŽUe garenzie giurisdizionali previste attua.lmente a favor áe del 10o:ntriibuente stes-so. Intendiamo prendere lo spunto da t:aJ:e affermazione per dimostrare non soltanto che il iprincipio del solve. et repcte non in ailcun modo in contrasto con il principio della tutela giurisdizionale dei diritti e degl'interessi legittimi, a.ffermata com.e norma. costituziona,le dalla Oostitu.zione (art. 113), rn'a come proprio dallia, detta norma, sŽ iánzionalmente interpretala. nell'armonico coordinamento dei suoi varii comma, si ricavi l'esigen~'tá asásoln la che. cardine del contenzioso tributa.rio debba rimanere, a.nelle nella prossima riforma., il solve et repetc, per il ¥quale il fondamento giuridico e raziona. le resta áquello indicato dalla dottrina tradiziona, le, che riceve anzi nuova conferma, delle norme de.Ila Oo1srtii.tuzii.one. 1Sn. ¥q1Uieista Rrus1se1gm.a ¥s.ta.ta dn,ta, la dhno1strai7'ioille che Ja. Costituzione della Repubblica italiana ispirata al p.rinci¥pio >. Come risulta dai ]:a;vori prepfwatori e come concor ádemente ha posto in evidenza, la pi autorevole dottrina. (BAI.LADORID ,pALLIEJRI: Di1n~U.o oostitUÇJ., p. ¥234; AMOR'l'H: La c'Ostitiizion.e italiana ip. 112, ecc.) la. norma 1'illi]_)~áeseintia. 1UJ113J irea.ziione alla teinenza, accentuatasi nel, periodo fa.sdsta, per esigenze dello stato autorita.rio, di sottralt'rie taluni pi'ovvedimenti amministrativi, in tutto o in parte, M 1s1inidraicaito 1giurisdi:zionale, 1()1 dich~a.i"Mldo, i iprov- vedimenti stessi non illllpugnaábiH o escludendo su di essi il penetrante sindacato di legittimitˆ dell'eccesso di pote-re o consentendo unicamente il ricorso in via straordina,ria a,l Capo dello Stato. Questa, la portata della norma. costituzionale, che a 1936, p. 81 e seggá.), il áqual:e dimostr˜ che l'effetto della clausola era ¥quello di subordinare a un one.re la proponibilitˆ delle eccezioni: quando l'onere sia adempiuto, al Giudice libera-la via peráá 1pro-nunz;iall'e a.nche sulle doma111de, che altrimenti si avrc~Jbero come non proposte. La, giurisprudenza del 'Supremo Collegio fu, invece, costa.ntissima nel riconos-cere validitˆ aHa cla.rniola, non ritenendo sussistenti le ragioni di ordine pubblico addotte in contrario. E' opportuno esporre gli argomenti addotti dal ~áupremo Collegio per sostenere la validitˆ del!ta clausola., pe1-ch alcuni di essi hannoá vaálidit anche per il quesito che ci inteáressa. Spigáolando dallie motiva~ ioni delle varie deci.f~ioni, cosi il PRmsurrr1 (Solve et repete in ÇNuovo Dig. It. È, Vol.. XII, p. l, p. 573) liiriassume: Ç La !llUUitˆ della clal\l!sola non sancita dallai leggáe, n si desume, dal suo sistema informa.to anzi al pl'incipio dell'a.utonomia >. Il valore e la portata della norma non pa.re sia stata valutata, a pieno dalla, dottrina. L'AMORTH (La costituzione italiana) p. í12) dichiara áche la limitazione dei poteri di pronunzia dei giudici riafferma il sistema in atto deUa gfostizia amministrativa italiana, che consente, di regola aái soii giudici amministrativi il 'potere di annulfare provvedimenti dichiairati inva;Udi“. Il BALLADOREJ PALLiillRI (Diritto Oostitáuzion.ale); :p. 324, afferma, che la norma stessa¥ pr~va di ogni det:erminazi0cne: all'illustre a1utore , eividentiemente, .s.frng1gita la áportata dellˆ disposizioil, áche non pu˜ ra,zlona.il' mente es1sere int,er1preta;tia., oome una, me1ra, riaffermazione dello stato di fatto preesistente a.Ua costituzione circa i poteri del Giudice áper l'annullamento delFatto ammin}stra,tivo, La, norma invece , a nostro -avviso di granrnmini sira,tiva. á . rHolta,ntio una. eisipres1sa, cli:spoRiziione di legge pu˜ attrihuil"e a,t Gimlice -á e la norma costitnzionale ha. riferi:men to alla funzione giurisclizfonale nel suo complesso unitario, compresi, áquindi, gli ocrgani della giustiziaá amminisfa'ativa -il po fol'e di aamullamento die1l'a.tto ammin1st1raHvo. 8i c01ns1ide1ri, ,infine, che La norrn0r co1st.itnzfonale impone al legislatore cli determinare i casi, in cui l'annulfamento consentito, escludendo 'quindi un potere glnerale di annullamento sia¥ per il Giudice ordinario che per l'amministrativo, e gli effetti dello stesso. é, .quindi, ria!'fferma,to come p~'incipio gene> ma egli soggiungeva, che ci˜ fosse vero áS'ia nel caso che la prommzia fosse emanata prima del pagamento, che a. pagamento e:ffottnato. Laá risposta con laá legislazione vigáente era giˆ nella dottrina tradizionale. Il Di GennaJ.¥o chiar“ come l'ordine di pagamento non soddisfatto r~qip1< es1e111ta.ss1e un limit1e aU'a,tti:vitˆ giurriscfuionaláe, limite che pi non sussist~e ad ordine di pa.ga¥merito eseguito; ed il Mortara¥ aveva, gáiˆ insegnatoÇ che il s¥ingolo rion pn˜ insorgere conh'o l'atto dell'amministrazione, ma soltanto ottenere la ri1parazione dei s¥uoi effetti. Ecco perch egli non pu˜ togliere esecutorietˆ al ruolo di una imposta diretta, n ri:fiu-tare oblbedienza alla ingiunzione -di paga.mento di una imposta indiretta. L'atto amministrativo o.ttiene cos“ il suo effetto. La reáS'tituzit111e della somma non dovuta., pi tardi ordinata c es.eiguifo,, .s¥eiblhene in .sostaillID ¥Sií:a, una. Te-vooo. di ¥que1l'atto, ¥pure dal punto di vista, formale, la pura e semplice riparazione del diritto subbiettivo leso dag~H. .effetti di esso È (Oomm., Vol. I, pa~ na 230 e seg1uenti). La, distinzione fra potere di decisione e limite delJia, giurisdizione certamente acuta., ma non suffident.e per superare l'ostaco>loá dell'annullamento deH'atto amministrativo d'impos1zione trillutaria., che, come abbiamo riferito, lo stesso Giannini costretto ad ammettere come inderogabile conseguenza dell'eseárcizio del potere giurisdiziona. le nella. ilite tribufa.ria, áqnando il giudice didtiari non dovuta l'imposta: n 8'alvatori nello scritto cilato ha pwrlaio della necessit d“ ~ma. inter¥petrazione sprcgiutliea.ta del NoTDe et repete per superare la crisi, che traiva.gáHt-.. la dottrina, dimostrando come nella sostanza. sia ancor vPro l'insegnamento tradizionale e che neeessila, sopratutto valuta.re la sosbmza e gáli effetti deUa, decisione deil Ma1gistirato .sulla. oprposizione el contribuente. Tale interpreta~ione deve tenere conto so11watntto dell'effetto sostanziale della pronunzia del Giudice: .questo , inf.atti, áVirns:egna:mento c,01sta- nte della Corte Suprema., come criteri di deierminazion. e della competenza, giurisdi1zionale: _ il criterio infatti del petitum' sos-tanziale, che richiede che per decidere sulla giurisdizione non basta r1ferirsi ¥alla. áso1a¥ formula, ier1mina.tiva. del- l'isfanza (petitum) o a.lla sofa, oan8a petendi, ma occorre tenere conto di entrambi. Se l'effetto sosta¥nziale della pronunzia nella lit,e tributaria. norn [páU˜ es¥sere che l'annrulla1merrito dell'áa.tto amminisátra,tivo¥ d'im:posfaione t1rib!uta.ria., e ci˜ per effetto idella isola. dichia.1á.1,zfone d'iHegittimiti“, del tri!buto, il potre di tMrnulla1mento dell'a. tto alllllministra.tivo ipu˜, in ba.s>t~ aUa1 co1stituz1i!one 1vigente 1derrva.re a.1 Gtudice .solta.nto da. una.espir¥e1s¥ sa disiposiztione di legge. E' áquesta poi, la, pi importante ácons.eguenza deilla1 .norma del secondo caipover.so dell'art. 113, che, áCome limite tle!la ghuisrlizione, noTmaá di immediata rvpplica1z'ione. Deri1va. da, ci˜ e,}rná sáe a.niehe, p1e1' arvventull'a, fosse a hrogafa, la norma dcli 'art. 6 della legge 20 marzo 1865 a¥llegato fiJ e le Ringole leggi tributarie. non (áoutenesHern nemmeno alcun riferimento a;l, 8olváe et rPpete la situazione gimáidiea rimn.rrebbe immutata. L'Antoritt\ giudiziaria, dovendoá tenere pres: ente eome limite della giurisdizione la norma dcU'airt. 113á 2¡ :cipv., no111 ipotrieibb~ ola, come mero mezw di coerciziio: ne a'l :piagaimento drella. imlPosta. -262 La esigenza politica, nello stesso tempo ch,e giJuriidicai, viceve1¥sia. ben pi profonda, : l!L ne:ceˆlsitˆ giuridica che le imposte, debitamente accertate, siano riscosse, senza. che da parte dei giudici possa sospender.si l!lJ riscossione, nella, certezza del biland:o dello 1Sta.to, che pe1¥ esip:re;ssa, diJS\POsfaione costituzionale, costituisce áun tutto unico, . nel qu:aJe deve esservi perfet'fa correlazione fra le entrate p1reviste, fra. cui iprj,nc:iiprui queUe dii. n3r tura¥ tributaria e le speáse. Se ai giudic:i, sia pure per casi singoli, venisse concesso di potre sospendere la risácossione dei tributi, ne ápotrebbe derivare uno sáquilibrio del bilancio. Da. áCi˜ la indedinabi'le necessitˆ che il potere di annullamento deU'a.tto d'imposizione qms1sa. oeiss1e1r1e oonseintito a1l giudice soltanto !in ca¥si eocezionali (es. imposta. suppletiva di registro)'. Lo stesso pericolo non esiste, áquando si atteggr, come stato sempre, la lite tributaria, quale azione di ripetizione d'indebito, percb nel ,ca.so nel bilaáncio sia esaurito il relativo capitolo per il rimborso d'imposte, lo !Stato dovrˆ pr˜vvedere con nuovi stanz:ia!Illenti in lbila.nŽio secondo le ordinarie norme della contaibi'litˆ di 1Stato, potendo anche rinviare al futuro esercizio il pagamento. .Alla obbie1zione, che il principio si riso1ve in un sa{lrifizio dei 1liritti del privato, deve ri.spondersi che il problema, certamente meritevole della massima¥ conside.razione, dovr, risolversi corf un perfezionamento della pro¥cedura-di aiccertameuto tributario, in modo che si abbia la massima garnnzia che esso risponda a giustizia cd eqnit<'L, ma non con Ia; sop1wes,sione di un istituto, che risponde a razionaH esigenze di logica. gimidica., ed ha a suo favore la tradizione di una lunga esperienza. GIUSEPPE BELLI AVVOCATO J)~]LLO STATO .NOTE DI .DOTTRINA BA:SCHIERI -BIANCHI D'E$PINOSA -GIANNATTASIO : La Costituzione italiana. (Firenze, Casa editrice Nocci˜li). á . Quest'opáera. dei tre giovani e V3!1enti ma,o>isitra.ti fio~á.ntini ci ~mb1¥a, veramente degna den:. lusing~. 1era prefa~10ne che per essa ha. voluto scrivere Piero OaJamandreL Di áquesta prelfa~i-One ci piace riporta.re. qui una fondamentale a.ffermazione: Çnon vi .sail'ˆ d'ora in a1vanti giudi~io in cui il iGiudice nel costruire la . . ' p1¥emes-sa ma&g101¥e del ¥suo ¥sillogismo non sia, te~ ut? a rifarsi aUa,. Co.stituzfone, pe1¥ saggfar:e prehmma. 1imente la, legittimitˆ. costituzionale diua l:gi~e ordinar~a ~he ¥Sfa pe1¥ arppJ.icar¥Sí. Ii S1enso giur1d1JC~) 1del Gmd1oe dovrˆ pa.ssa,re a,ttraJVerso uua nec~issaária !aise pr1eilimiua,.rte affida.fa, a 1quella, che saira ád'om mna1nzi la sua. virt pi vigile cio alla sua. sáens:ibilitˆ costituz.iona1le È. Ci smbra._di non ancla.ráe errati se 1áiteniamo ebe questa, prop0>siziione dell'insigne giurista, debba, va: ~renon solo per i .giudici, ma. per tutti colori) che spáecie nell'áeserciziio di pubblicháe funzioni debborn; :11piplfoa.rie il diritto. 1E 1questo conferma la.' esa.ttezza dáella linea¥. ás¥egu“ta. daJla, nostra Rassegna Ji far sem'pre ma,gigioáre áparte arta tra.tta,zione di problemi costituzionllili. á ;Ma.Jgrado fa pluraJW1 degli a.utori, e malgrado la forma, di commento anailitico, ci sembra., da una rˆ1pida: áJ.ettura¥, che l'opera, albbia ma.ntenuto fa promessa, fa.tita nell'avveritenza e, cio che es.sa tra.tti i prrohlemi genera1li da, un pnto di 'vista unitario; :rnentre una¥.solida dottrina., una va.sta. inf~ ná;ma.z10ne (che pem.ltro non a1Èpesantisce l'esposiz1001Je), -imaá prudenza tanto pi ¥lodevole in quanto non áS¥empáre a.dottMa specie dad. g1ovani giuristi, nel tra.tta11'10á la, marteria OOástituzionaJe, contraddisti11guono ¥questo libro, s“ da ¥fa.rne un contributo notevole ano studio del nuovo o~dinamento giuridico itailiano Q'ue.st˜ prem~esso, in via. genera.1e, paissia.mo ad un 1som.ma1rfo eásame di quelle ip.a.riti deH'opera. che 1'1gua.rdauo materia che pi áparticofa.rmente interessa il nostro eampo di a.ttivitˆ.. Notia:mo, anzitutto, che nel commento aill'a.rt. 28, bench si sia a1ttribuito a. ¥questa norma, un carattere Çprofonda.mente rivoluzionM'íO >>, non ci si 1Juttavfa., ,spinti sino ad aderi~e a. quella. tendenza dottrina.le, áátutt'aálfroá he .fodaita., la 1qua-1e vorrebbt; iái> in 1qiuanto taJe, cioi compiuto' nell'esewcfaio d1elle prqprie iiuooioni ... >> ; ci˜, a. nost~o 13N'Viso esclude l'ipá?tesi idi aitto doloso che non páu˜ maí es1s1eráe OOIIIllpmto d3.l funziioinairio in quaillto ta1e ma ¥s?lo d~H':imid~iVidu?, .ma.ga;ri a1ppiro1fittando d1ella. qua.htˆ ád1 ;J“unzl!OlllaI'lO. 1Sh:l'a~"t. 28 si veda. in questa Ras~er[frw, 1949, pa.g. 169 e, s1eigig. Non adeg'ua.tamente s:viluppa.to ci sembra. invece, :il corm:mento aH'a.rt. 113; ádifetto ¥qu:est.o, d'altronde, comune anche alle altre traitta~ioni del g:eneri.¥e. Oi ¥si limitai, infatti, a, di'.rte che con qu1esta disposizione si inteso rea.!cire aJla, tendenza .... ~ ' pa.h1coa1rmente forte duraillte il ventennio, di escludere la tutela, giurisdiz.ionatle contro, iá prorvvedimenti dell'Autoritˆ ammip.istraitiva. á ma, non ci si' prosápetta. il proh1ema., che pur s~áI"ge daUa chiaea. dizione dell'articolo, se ~'esclusione della tutela. giurisdizionaile noná -dehbai confe!"ma,1,si nei ca.si in cui non rap'Presenta, che una. con.seguenza della, inesistenzll! di. diritti o interessi legittimi tu1Jelaibili e la ¥n01~ma. che la. pone a1bibia, quindi ca~ ttere 1diehfa.ra,tivo. Questo probl-ema., per esempio, so~ge di front~ aJ.l'art. 7 del tuttora vigente T. U. della. legge di P. S., metr'e ci sembra che sor.ga, anche in 1-elaSia, :pr1ooeuuto Otrebibe ritener ¥Si che la ásentenz,ai ,s,i sia. soltanto Hmitaita a sc¥opirire il rapporto nova.tivo, perclr le pairti vollero un solo negozio, quello dis.s,imulato; mancano áquindi sia. l'oggetto della novaizione, siai l'aniirr11M novand;i. Viceváersaá, a norma. del ilYrinc:pfo generale deál rlivierto della doppia. imposizione, la OommiRsione centra.le, secondo, I'A., 3,vreibbe do¥vu to rHeva.r¥e che la, oavnsa. dell'ohbligazione tdburta.r:“;a, ~ra urrica; precisamente e11:;a-costituita, dall'effettivo t.rasfe~ riimmi.to deUa riioohe~a, ogigetto de¥l contra.tto dissi: mulaito. Pertwto, accerita,toá, con la, S¥enfonz.a, la esistenza, della simufaziion rela.tiivaá, le: pia.rti avr-e1bbero dQIVUtO 1pagare ásoltanto la¥ diifjerern~ tra, l'impostai aifferente ana. comprr01vendita, e l'imposta a;ffŽrente a.Ua,. d˜:ria1z.ione, e non soggiaoere ad una nuova, tais.sa.z,ione sulla, dona.z,ione medesima¥. á Anácora nna voUa vi.e1w iln .cUs10U¥Ssione il probNZ!J rn,,a ddla tia.ssa.biUtˆ, agli effetti della legge di. registro, degli atti vizia.ti da sitm/u),azione rerlativai_: ed wnoora wna volta dcvv riconos'Clersi ohe le concluwiJon¥ iJ di oorloro ohe ritengono illegittimo Vorimita1rnf3' ft.to della giulf"is¥pru.dmioo, a favore della (/-Opá pia tasisaziione, vengo'lio a c1on.tra1starre con. l'inegui' l'OOO oontenitto deitla legge d'i registro. I ntáanto, sembro opporluno tralasaiarre l'esam.áe della motivaziione aidJottata da.ila Oommi81sion.e centrale suUaá na.tura nova.Uva, deilla 8entl3noo ohe acovrta la simula~ione, del ohe si ha ragione d'i dubitwre; infatti o la novazi.one era effettivamente vol1láta daiVe pwrti, ed allot(J) ci si trooo iM fronte a due negozi va.lidi, il noooto eit il novalYbte, e non 80rge oodM-itt,nm q'n,e8U.one sulla legittimitˆ della do1ppia t(J)ssooiooo; o os1;;a non evra 'Voluta, ed a.Z á lora il Gi1l.dioe nmi pu.˜ sostititirc la sua volontˆ a que1lla, oonoordemen.te crontrwria, delle parti., esiolud:endorsi, cros“, ancáhe il oompo di appUcaz“onc dÇil'wrt. 29~3.2 aod ioe C'i1Jile . ' Litmitan.do la oon.troversia noi pi propri, cáonfini if;.el diritto tri&utairi.o giova., ari.zitutto, os,sáervarc che i~ o. d. principio della OO!p> a manca,re di un elemento ess.enzfa.le, quello rPlativo all'esistenza,
  • > (1949, Col. 917) non. irnterpreU. ei8aUamente il pen8ioro deilla Oorte. In fon,do, 8em.bra ohe la lUvistia mtddett.a voglia fair c'r'ed0ere c1he, cion.trariam. ente a quan.to gemplf'e finora. la Corte Sucpirema ha ritenu.to, la oo8tituzion.e i.n giwwizio deW An:vcatttm dello Stato va.lga a 8¥anare ogni difetto di notifioazione, 8í ohe, per e8;empio, nmi. p088a eeeepirsi u.lteriorm.ente ~a n.uUi.tˆ della ácitazionáe quwndo in wna oa%8a rie1latima. a' tra.sporti ferroviari 'l:enga cáitato ii 111irni8tero dei 'l'ra.sporti. in per8ona del Mini.8tro, áinv¥eoe (f.et Ua'P'o Uorncparti“m1en.to delle F'Ji'. SS. al q1ta.le la ra1ppresentanza della Amnnini8tra. zion.e 8p1etta 8eoon,do le C. T. E' aipprna il ca8o di notalf'.e ohe .1tna. tale wi.terpreita.zione ap1iare áin.a,'ooottabile e per qumnto, irn pro.tiro, le eooezioni di n.uUiitˆ per errrata i.ndioa.zione dell'orgatno che rappre81en.ta in girudizio la Amimini8t1mzion,e t:engono soUm;a.te so.fo itn oa8i gravi, non. pu˜ oonsentwi aálourna indwlgevnza 8U0Ua q'll.C'8tfone di prini,oi.pio, poicih le norme ohe reg'Olano la ra;pvre8enátaniRta 808tarn~iale deU.a Amm<íl/iI,8trazione dello Stato in. 'g'ndi.rio, 8ono norn“e ohe, aq:en¡do per oggetto la ,ripa.rtizione di oompet.en.ze tra pubblici uffiC'i 8ono inderogabili, e la loro riolaÇ:io%e d'e'l)e oonsi~ derar18i a..ssoln.ta.men:te insmiabUe. .D,a.ltra parte báasta e8a,min.are la ma88i.ma l:!Opra npcrrtata per renderrsi oointo cihe 0881a si riferi:see ai~ wn.a s1peoie nella, qua..le la ec1M<,'íone di difetto d~ ravip1re18enátanza de1ll'organo ooá8titwUo itn git!dizio era puiramen.te /01rma1e, tratta.ndo8i di un l!:nt.e p11>bblioo aa organizzazia.'fte n.on oovmp1leSá8a oome qttella sta.t(J;le, itn. rela:nti sa['ebbe a, 1suo ca,ricn :pe'r ipresnnziione jtt,ri.s et dc jure. 'l'aile provai Hberatorfa. il committente potrˆ. fornire anche qua.fo.ra. con sÛnfonza pa,ssa.ta1 in giudica. to ,emessa ,in 1serpa,rait-0 igiudizfo civile, cui riima1sÛ estraináeo il committente meidesimo, sfa .stafa.. affermafa, fa respo111sahilit.ˆ, del conducÛnte p,r;eiposto; ci˜ 1qua.le applicazione del principio (airt. 1306 c. c.) Sáecondo la 1sentenzia, pronunzria.ta tra¥ il cr1edit01'1e o uno dei deibitori in solido non ha. effotto contro gli ailtri deibitmái. L'~mportan~a e Va gravitˆ deUa prre8ente deci8ion. e n.el.l'wv1err a0ppl,ioato a1l ciomámáitten.te., sia pvit1re attraverso la 1;ia in,diretta deU'a.ocertam.en.to della eolpia diJl condhw¥onte, la p¥1Y:s11ánzione di cu'i all'a árt. 2054, Codle oontro i.l ao1mmiUer“te >> (ofr. Ca.ss¥az., 13 giugno 19J~, n. 16>02, Gni.di.cdli o. Ra.mollo). J“J' i:nifatU c1hiaro ohe se in tailc 1:renten.ea. si dic¥ hi.arraw esáolitsa la rospon.sabilitˆ dcl oomámitten.te dal d'ttábbio Mtlla colpa del oorul/U¥Oente i'.n. sede pe~ naále, rz.o.n s-i. a.ppli.ciaá1:>r.i nei suoi c1onifron.ti la. presurneione di á1~espons:abi.litˆ la quale1 n¥ovn avre¥bbe iroávato ostaoo.ZO nel. d1tbbio .m(relement0 soggrtu: vo in s1edáe penale gi.i~sta la cáostan.te gi1triá8prudenza. Ora. sembra a noi che taVe rn.¥ttta.m.ento dii, ind1i.ri. e"Zo pos¥sa la.s¥cfa.1"e qualohe dAlbbio: laá 1áes¥ponsabi. litˆ d.el com1mi.ttente per: il fa.tto del ci˜1mm.esso d'isc1en, de infatti dall'art. 2:0J9 del Codice civi.Te, e n.mi come qit>Clla del áplf".opri.etario del veiaolo da.l 2-054. Ma l'alf't. 2049 ha per fonádamen.to. la, colpa dáa parte dáel commesso c1h.e dei;1e esáse1re d.~mos:traáta da palf"te dii ohi riooárre C'O¥ntro il ciomimittente, mentre l'art. 2054, n.o.n,. e.5iág'e la. p¥rova dáella. oolpa realizza, n.do so15tan~ia.~mon.te un oa8o dái resp'()nsab'ili.tˆ og~rietalf"io, cihe del 'paári wn debitore i'"' soli.do e che qiiin,di lr.i sentenza pena.fo náon debba avere effi.caoia neppure nei .moi confrmi,ti. ESECUZIONE FORZATA. -Esecuzione mobiliare Opposizione -Domanda in separazione -Moglie del debitore -Art. 622 C.P.C. -Mobili pignorati in casa della moglie. (Corte di Cass., Sez. III, Sent. n. 1734-39, -Pres.: Cuxcio, Est., Petrella, P. M. Roberto -Gravagnolo contro Soc. In. Pelli e Confezioni). Ai sensi e.U'a.r1t. 622 c.p.c., la. moglie convivenk con il ma.rito n.on pn˜ .propor¥re o¥pposizioue a.Un eisecnz.ione mobiliaráe, proámossa. nei confoon Li del ma.rito stesso, solo r:ela,tivamente ai mobili che siano stati pd1gnorati nella, ca.sa di costui. á L'o1p1posizione pu˜ áes.sere,.invece, proposta. a.Uorch i mobili 1s.iano stati p¥i1gno1¥3Jti nŽ:lla carusa. in cui la. mo1glie opponentáe sia. prl()¥1wiefo,rfa o, cc:n“.nnquie, detentrice in virt di un ra.piporto 91bbligatorio. La. m1a..8'sirma parre esatta. Essa cion..segtte strettam. ent.o dáaUa appli.cl(J:ione derfl'ad, 513 del o.p.ˆ.< s~C'ondo U qttalc', twl pignoraim.cnto rnobili.a1re, ln noerca. dolile cose d(J; p1i.gn.ornárc dC'pe C'88C'l'O fatta nella casa. del debitore e ncgrmr.ito1 dal¥&v 81Uocii1taita 8en.ten::Ja n. 11381/47. Sen01whá n.erla, s:en.ten::Jaá nii mero 172.7 qná0>sta afferma::Jione fi~ faUa in modo del wtto in.ai1dien.taz.e e ftlggevole, .sen~a aádd11trrre airgo1menti ta.li clhe f acoiano pensar.e ad un. rn.n tam.ent o d.i. ind~dŽzo effettiv1ani.ente volitto; que¥sta oprrt>ione tráov1a¥ oonfer¥nw. in. q1u11nto scritto in una nota a qu.e8ta .sáeVJ'l..t.enza sulla giurispvrudenzu Ua liana, 1948, I, 1, 3á51. Dato i.l oar'attr-re sátrettamen.tc eroáonomi.oo de~l~oggetto dolla. preátewa al risaroim1en.to die.i danni. di gzterra, la¥ 8ttr.i quaUficazionie c101r1Ae i:ntere1s1se legi:ttiirno appa.rc pvilitttosto diffáiioi,fo i})a sosten.eire. IMPIEGO PUBBLICO -Enti pubblici diversi dallo . Stato -Licenziamento dipendenti -Indennitˆ carovita 'Computabilitˆ. (Cons. Stato, Sez. VI, 2 settembre 1949 -Rie. Palomhieri contro Commissariato G. I.). Il computo .d>ell'foclennit ca.rovita nelle indrenn. iti“ di Hoonzfa.mento deve ¥esásáerre :a.mmesáSO per i rw,.to : quel.io, oio, dhc l!VnJlxJnlfllitˆ di owrovita debba oompittwrsi nella r@lribu~ione per gU impiegati di Enti pu.bblvoi (nolla speioie Commissariaito oo~Va G. I. a i'tbtti gli effetti @rl in. p1(J!l"tfoola.re a,,gl“i effetti della iniden!llitˆ rti liicl(}'1'tLZiamento. GH argomonti portati da,lla deoi1s'í01w doVla V Sezione dcl Oon.sig1lfo di Stato (v. Gon.s. di Stato, Sez. V, n. 182 d@l 19 mairz'o 1949) poássono oonsidorarrs ái if,uc: ii 71rmno d.eWappU.aabi.litˆ a,,gli Enti p¥itábblfoi d@Wwrt. 10 delZa 1.cg1gáe s1bll'ilm1piego pt"l@mbro 1945, n. 7¥2:2) dal com.puto nel tmttáanwnto d'>. Ed v.eramen;to strano áOhe di fron.te ad um.a leg¥ge ohe con.sidŽra duefi.gure: la qun csiste¥sse. E~ que8¥to il vizio prôô g"a ráedere alouna differenza tra essi (oio tra il per&onale n.on di ruolo) o que'1.lo dei Vl(l.ri ooti pu0bbázi;;oi. Ora proprio pclf" tale per&ona.te ohe non gorle .d.i sátaábiUtˆ, la noárirna dell'a,, rt. 7 8'tata 1ribadita e oonjerrnata dall'art. 9 dáel noto dectretoi 4 arpril@ 1947, n.. 207, páer (Jl.ti non ptt˜ esscrv¥i d!ubbio ohe essa trova. a0pp.Uaazionc an.ehe nei oonjronti dol personal':e ohe non. ha 8tabiilitˆ e ohe gode non di. tra¥ttamenáto di qu.fos1c1cn1?,'a, ma dli inidennt-a la ewten.sione1 d.c"' benefi, oi eoonomricvi diwposti. per gli sfo.tali ai d.ipcnd. onti d.a E,nti pubblioi, peroh non 8i applicas1scro trattamenti superiori, in qii.esáto modo 'la¥ 8tes,sr(J!l"e un(J, no1"1'1Ul. d¥i logge ta08 siatva e rJ; 081Jll'f:'88a ool ri.ahia,,mo a prin.oip% gen.eraU e ad altre norme di logge avnteriori e sussidiarie cáontro ogni oriterio iU in.terprct~ione del'Da, legge. -269 Peroi.˜ aiispwhiamo ohe it Supremo Oo'YIASesso Ain mi.nli,.~tratw'O voglia rie8'(JJ/'f/,;fJnarre le Bue decisioni sugágerendo, se orede, et1en."f!ttaim.ente a.l l.egislhtore di modriftoore la legge, ina amdole la retta interpretaz áione fim;oh, esi&'te in sede giuri8dizionale oos“ omne ha fa.tto ,anohe in quesfo oa.so, irb ;;;ode consultira nei paqiori espressi agli orgalf/Ji della Am1mináistraziovne su,lVa, st'essa questione. V. S. IMPIEGO PUBBLICO -Epurazione -Sezione speciale del Consiglio di Stato -Natura giurisdizionale. (Corte di Cass. Sez. Unite, Sent. n. 2467/49 -Pres. : Pellegrini, Est. : Di Liberti, P. M. : Eula -Ist. Credito Agr. Sardegna cop.tro Medas). La, 1sezi:one srpÛ1Ciale del Oons1glio di :Stato; istituita daH'air;t. 11 del decreto legi:sil.a,tdJvo luogoátenenzia. le 9 novÛ1lll1bre 1945, n. 702, con il collllpHo di giu!ôicaáre rn ¥seide idi rfoo~l~SO contro le decisioni delle Commissioni di epurazione, di cui all'art. 4, láeN:. a) UábbUco generale inte.res8e, e ácome tali rientriare nel 1itUábblioo fltnzione o ()I01ri.itr1;que sottoporlo al regime aeua, demanialitˆÈ. Di oon¥S'C!Jlhenza, poic1h io opere di bonifica a(fi da1te ai oon.8orz.i per la C'seeritzfovne, a.ncáhe di JJ'ttb blico generale intems¥se, non. nasáoono demaniali, rna po8sono a.oquái8tare tale áoarattere 8ofo quan.do interv¥engaá la formale -dfohia'razio1w di uUima.zione di c8se p1revista (JJWart. 16 dei T. U. sáUlla bonifiáca integrale, che la man.ifesfo,z¥ione dfJllla volontˆ. d:cU,A.rnmirnisátrozionáe deilla. deisUnazionc delle ope re ste8Ne alla p>Uább.Uca ftinzione, ha oonoluso e-ho, fi'(fl,.o a qttarido taile diohiarazione non intervenga, non, pu.˜ neppure du.bita!f'si .ohe le opere di báonáifica, ari.ohe dri p>U m. airbitrairia., se non sia, conforme aHe disrpo1s1zioni f.W d1ell'aa.'1. 52 del 1reigofaimento interna,zio!Ila,le de11' Aja del 28 luglio 1898, conoern.ente le h~ggi di guerra e mt:i;ficaito dall'Ita.lia, con re1gio decreto 9 d.icembre 1900, n. 604, cihe cons1e111.te la, !l'eiqn1tsizionie di cose .e s1er:viz.io in danno di priva.ti cittadini, soltanto per i 1b:iisogni del1e tiruiprpe di occu1pa,zione. E tiaJe á airihitractáfotˆ. si riw;la. non solo qua,nclo non sia, la requisfaione es,egnita. co111 le ~p~r1esca.áitte o co1nsuiete ~m"lnalitˆ, ma. anche 1quando, sostainzia.I.mente, sotito le aippaireirne di ima I't. 78 l'adozione di s1peciaJ. i misure in fompo di guerra, a. ca1rico dei beni delle Na,z;ioni Unite o di loro cittadini. L'obbliga. zione dáel iGováerno itailia,no limitata. alla. rimo: zfone ádi tali misur1e e dei loro effetti e áSi estingue con detfa, i¥~moázione. Pe.i'tanto 01v1e aJl'aMo del se1questro d1egli appairitaimenti di p1rovárrefa di un cittaid: i1no :franoosie eira:no loc..'1ti ai cittadini italiani, il Governo itailiano, re¥vocafo il s1equestro non tenuto ailtr1es“ ad espáe:Ue11.'e i locatori, perchi mancn1 , ogni mez¥zo; di ca.usaUta, tra, la. restituzione ipár1eite1sn idia,l > non pu˜ essere interpáretaitai nel senso che con H te1ániine Ç cha:";,me1s quclconques >> .sfasi fatto Yirforimento a.i limiti ri-. sultantJi, nel diritto di disiposizdooe dei beni, daUe misure Iiegis1a,tirve generaili iprese nei confronti di tut.ti i .beni compresi quelli ita.Iiani. In conformit il ¤ 4, lettera d) prevede il paga.mento di un inden niw:io per oom1pensarie la pel'dita ed i daillni deri vant.i da misurie 1srpeciaili adotta.te nei confronti di beni nemici. Nel caiso di danno derirvamrte da mi sura generale (1qua.le la, pro1áoga, dieHe locaiztioni) il cittadino delle Narzioni Unite non rpu˜ rivendi ca.re il diritto ad indennizzo. Altrimenti non sa rehbŽ 1sfa.ta, neoes¥saria la disposfaiJOne co:ntemuta nel¤ 6. La Commissione che haá emesso la ¥Surripoárfa ta decisione i l'organo previsto daH'01rt. 83 del Tralf: tafo di P~oo. Sulla. natura giuridica di questo oi:lgano da0r81lllo ma1ggioári 0precisa,zioni nella.Ç iRas seg'na di Legisla~ione >> (v. inlfra -nel Ooimmento al decreto Presidenziale 20 ottoibre 1949, n 884). Qui ;possiamo dirie che la, difesaá dieHo Stato Ita. liano a1vanti a. 1queste Commis1sioni costituisce un a.litro vaisto caimrpio diell'a.ttiv~tˆ deU' Arvvocaitura dello 1Sta1to, alla quale tale difesa. istiituziona,l niente spettai. á In un párossimo articolo, utilfaza,ndo ma.gigioári esiperiienoo rela.tiJváe al fiunziona.mento .dJelle JpTe dette Oomm:iiss:i.oni, tentereano dii iniquadm,rle si s temaitiommenite nel.I' ordina.mento giuridico intei¥n o e internaziona.le compito ique1sto r:eso :pi d]ftficile ' . dalle ine:vitahili interfeTenz;e di elementi extragm ridici. L'oággettoá df!'lia oon.troversia era di a.s:sáaiá soo;rso rUieváo, in qua.nto .da parte del Governo frarnce¥se si teni],,fYl)(J; aJd, o.ftenere dhe la¥ si!gnora Guillemoát. J a,oquimin fo,sse reilntegrata n.el godimento di due aáppwrta.máentiJ s1Jti 1m Roma drsáa wn/attimUˆ s'P'ecifi100 del Governo ifo liano sui beni dei oift(JJ(Zin.i d.elle Nazioni Unite sottoposU a m.WiM-re della Zegi.'Ylazione d~ guerra. itfb quanto beni n.ernfoi; ci˜ peroh i termi.ni rŽtablir e restituir '[tr@Stt¥p1pongon.o itna [Yl"e>. Nella decisione in esame non leggewi tesái;tu,a,f,rm.ente1 ;una siffatta propo8i:<.:ionc. . Pemltr-o l'ospUmto rioonosmmento ,della lirmitazioá ne dell'obbliga~ione dol Governo it(]Jliwno a.ila, ri mozio'Yl.e dollo spocifiJehe rnA,,sui/":e d'i guerra, porta a.Ue ásátess1e oooorete c1onsegu.en!l:e; i mttadini delle Nazioni Unite non pos18ono prcten4ere il ri8arm men.to iliei dawni loro derivati ,(tallo stato di [f'lU?lf''f'a o¥V'e difetti il mezzo diJ owu,s1aUtˆ tra il dal/'l!fto sátesBo od una svpcoifioa máíS'U!f'a di guerra adottata1 nei loro oonfr'onti: náOn possono, in genere, itn difetto di taále pre8upposto, rrretenilere laá res:titu.zfone nella situazione quo ante di fatto o di diiritto. In perfetta aderen~a a ta.le pritnci,pfo ia senten(S~ dJi Lu.gwno ha ilnfatti affermato: Ç Il Tra.tt>. (N. G.). ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI án E L L E e o R T I DI M E R I T o APPELLO CIVILE-Costituzione tardiva dell'appellante -Pro'!edibili!ˆ -Art. 384, n. 1, 171 c.p.c. (Appello Catama 6.apnle 1949 -Ente di Colonizzazione del latifondo siciliano contro Mineo e Rizzo). L'iwpáello non pu˜ essere dicí1ia.rato imrpro0etlliMle se .Paprpellaillte, pur non avendo os.smáva.to il termine di cosátituzione, 1si sfa costituito ana p11ma udfonza, is.truttorria,, . La ma.&sifma) atUnente al problema relat.Vt,'O ag'li effetti deUa manoata oostitu.z.'ion.e i.n termine deUe pI;rti) del qu fa.Uo o~o in que&ta Ha1sse1gna (1948, pa.g. 9; 1949, pa.gg. 44 e 185), merita di os¥sere gegnaila.ta peroM em,es1sa in ttna fat.ti&peoie in otti l'arppellante si eira oostituito drq.p9 i tonmini dái oostituztiono d'.oll'aippellato eques. t'ult.imoá si era oostituifo aU'w dri primo grado, oon la sentmi:;1a 11 o.ttobre 194á6 (in Ç/l'oro It. È, 1947, 1, 19á1), sc:cion,dro oui. il procio8sn noni 8i estn.guc se l'mttorc sái oostititisoo n.e[ tC'f'1m,ine fi.'!satoá per il oon. ác1cániito) se'l'k?!<.i cihc quesát)ultirrno sái sia. cvstit'IJ;ito in d!Ctto t orminác (efr. art. 7 d.eore to legisál-ati.vo¥ 5 m0f)g1io 1948, n. 483). Laá ma.s.sima segnalata si sping¥e, por˜) an.ciora oltre rommett en.do, sia pu11¥a pevr. vm11. zicito-) cil&e la oostitu.zfonc d.eWappellante po&sa avven.i¥re arndie a.l di lˆ del termine di oosátituzionc dcll'avpeUato, iiebbenŽ non oostitu1i.to. Ora) esatto qttesto? á Sono giˆ staU árilevati in qu.esta 1Ba.ssÛJgna. (1949, pa.g. 45) i motiávi ohe liasciano pl(J!l"lpl.e8'si suWaccioglrn. en.to¥ del prilfl;oipio, pera.Uro neppánre cosfa.n.te, d.el Su.pre1mo OoUegio. Interessa. qui tuttavia" mettere in riU.evváo al.citlfl;e cionsidermzio'fl4 poci.iliari al prooe1dWriento di appello che pO¥iJISáono folf"se fare apparri. re nolfl; del tutto in~qviJIMtifioata la mas¥sim.a rip01rt( J;ta) arnohe n.el O(MO in ooi l'a¥ppellato non sia.si c10stituito in termi.ne. Com' noto,. non oonten.oodo V' art. 348, n. 1, c.p.o. alcuna indicazi.on.e di terrnrini) incer-to entro q1tali tennin.i debba avvenire la oostitu.zianc in yfadizio dcáUJa.ppellante affilfl,oh egli po..~sa evitare la di.ohiarn~ion.e di im.pro-oodibilitˆ deU'a![J¥pcUo. Secon.do a.iouni (iD'ONoFiuo: O:nrumemto, I) n. 680; BosIDLLI: I.mp¥roced1bilitˆ dell'appello per ma,ncata cost.ituz.i-01n.e dell'a1ppella.nte, inÇ lRiv. ,dir. pro-e. È, 1948, I) 42; TAM'.BURRINO: Estin~ioue per mancata coástitu~ione d1elle pa.rti áe improc.etllibilitˆ dell'a1ipello inÇ Giur. Oaiss. Civ-. È, 1946, II) 580) oodesti term.iáni) picr il r~ohia¥mo oonten1Uto neWan. 347 o. p. o., sarebbero irri.m.ediáabilmente qucUi indioaf'i pier l'wttore rteU'art. 1165. R.UengonáO inveoe i vi (ANDRIOLI: loc. cit. e Commento, I, á641; 1SATTA: Diritto rpároc¥es¥s. civ., 1948, n. 111; 1Dm :MAro: Manuale del nuovo iprooesso civ., 1942, n. 199; Oass. 8 marzo 1945, Ç iForo it. È, 1944-1946, I, 171, 6 agosto 1946, Ç tGim'. Oa.ss. C'i:v. È, 1946, 577, 5 maggio 1947, Ç Ma1s.s. Foro it. È, n.. 687; 12 mangio 1947, ÇForo it. È, 1948, I, 962') pril fonid.at(J;m.erile olve) 8e. Z'appáellato si oosáUtuito nel termiln.e ass,egna,togli, l'a.ppcUan.tc pu˜ oosti.tu.ir.c;i fimo alla prima u,dienza di tmttná zione. E oi˜ 8ia per il prinoi1pio .gcneral.e di eco nomia procácwsitale, in virt d.el quale gii (i,tti pro M8á8ttali mziiati son.O! OOlfl;afliJ ,(};al r:agágiwr1;gi1m.mito ddlo soopo e gli aitti prooe81su.aii tarid.ivi c1on.pa-rti; tall'ltiJ. veto ohe, . c¥ome stato notato (ofr. TAMBURRINO: loc. cit.); . lo stes1so leffis."ta.tore per inflfo¥a,,re le oonser1uen;,;c á deill'11mvpr/o1oediibilitˆ nt0n }1;a rinviaáto aUa norima ohe . ste~~'80 art. 338). Ri.ten.ere: ohe, anohe iin tale ipotesi, diebba essere d.iCJkiarata l'ilmrprooedibUitˆ per una prete1sa. prevalen.za dáeli'inattivitˆ di C'hi ha avuto J'in.iziatfoa di provocwre laá nitova fase p1roc¥es1suale, ilfb v-eritˆ, sem-bra oontr10 la le'gáge stŽssa, la quáa.ZC qua.n.do, aU'wrt. 348, n.. 1, rifa.oen1dosi a.z/'fa1J1,tico ilstituto d0l rigetto d!appeillo sen;;,ia e:sáaáme, oommfoa J'improceidibili.tˆ dell'appello, pre' Code soltall'lto l'ipotesái ohe Ç l'aippeUai1,1rte non. si, co 8tituáisce)) senz'altra. aggiunta.. L'aUra ipotesi in mti non si ct0¥st.itiiisoono (o Ç1i costifJuisoono fuori tcrim,ine) .n. l'app¥ellan.te n. l'wppellato, i.potesái del tuUo estra'l'!ea a.l preC'edente storioo 1Jlnmed'iaáto della i11nprooedi.bilUˆ deU' appelloá, rea-lizza., i,nvece, u,na for1nva di inattivitˆ ohe la legge prev1ed1e come OfJA.ibsamente per i.~ c1on.teim.perarrwnto dd princflpio di.spositíIDo ool prin.cipio dell'irm1pu.lso ufficiale del proces¥so. Contemperamentoá neC'essiario anche nel prooC1drnento rte el¥ apvp¥e fmto, os1sáendo vroprio questa l'ipotesái oonfornp~aáta_ nel capoverso ád-ell'art. 17.1 c.p¥.o. Le altre ragion.i riferite al n. 1 e al n. 2, se idonee aid amm"etterc wna u.#le costituci'i.one ta¥r'd-iva dcll'appáellam.te, no1n impUcˆno per˜ neces1sar~wmente la detta di;penden.Z áa, n iimvportano, in gener0, alcurna parr'ticolare fissaz1Aori. e di limi.ti1 di ternp¥o. Infatti, tanto a riohia.mo .detlla volontˆ non equit,ooa deWapveillam.te di d1i,seir¥tare U giudiz'ioá quanto il rilimo suU'as¥se>rtZ"a di; un.a qiia.lsiasi indioa.zionáe d4 termini deU'ar't. 348 n. 1, lasoiano anaora in,determin.ato il momento fino al qttáalc Z'aippellante p!U˜ oostituir8i utilmente. E poioh l'IJ/f't. 3.:50 pan.e la ¥Wicihia.razione di ifm,proae ádibiliitˆ tra i C'Ollnipiti asscgn.a.t“ aU'istritttorc nella primáa udienza di comrparizionc, non som.bra. afferrria1 áe oosa con.tra la volontˆ della1 legge ¤B -~i dice ohe la ciosti.tuZ"áione d'e1Dl,app0llal/'lte1 utiile fino a tale urJ,i:enza. E ci˜ ind'ipend.entemen.te tanto del- l'av'1Jen1Uta co8ti.tuzion0 dell'ap¥pellato quari.to dell'e" Ve:n.tuale soaádemza, dci termri!fl!i1 per siffMtaá ác'O -275 I 8titit~one, sŽ1mpre ohe, nahtralmien.te, il processo . non sia sta.fa .. Quinádái, se fa¥pvella. to si costituito in te¥rrnilrw, l'appeliJn.te potrˆ costituirsi fino .alla prái1ma ttdi~a istru.ttorl“a. Se l'a1ppella.to sii a˜istitui.to, inveoe, dopo l(J; sdiaden1< Ja dei ter1111ini a lit-i as¥segnati, la costituÇ,¥i.on.e tararti, determ1ílft. in.sito in1p01c'e nella diohia>t'a!l proce&so. Solo a.ggra'V"a¥ foárse un pooo il oomápito deil.l'istruáttore) á máa i1l si.stoma vigente ohe gli attr'i.butis1c1e 1t.n 001mrplesso di tau poteri da ren1derlo quasi arbitro dei dewtini dácUaá cwt~sáa. (A. N.) DENUNCIA DI DANNO TEMUTO -Provvedimenti provvisori del Pretore -Forma di senten~a Contenuto di ordina.nza -Inappellabilitˆ. (Tribunale di Genova 23 luglio 1949 -Pres.: Valerio Est.: .Gallesio-Piu.ia -Ronco e altri contro Ministero LL. PP..e Imp:resa Jacazio). Per sta,bilire la, ntum di un provvedimento gin-, diziale. devesi :tener .conto della, áso1stalllza, e degli effetti di e~so, e non deilla, lfoi:r'llla. Il Pr101vivedhnento1 con -il quale il Preto.re diJChiara inammissibile la denunciˆ, diá danno t:e.muto nei co!llifrooti deiUa pubblica Amllllinistrae.ionie ed ordina. i tp1'ovvedimenti nece1s1sall"i ponendoli ~' ca.ri: co di 1ID a1m¥o conv.enuto, con ID,, rimeission deille pairti dinanzi aJ. Giudfoe comtpiefonte per il merito, rimallle uána ordinanz,a arn.che sie il Pretore aibbd:a dovuto esa1miíl:a11~ e risolvere 1questioni px1eg.i:udiziali. Non muta la, natura, di ordimM.~ai il fatto che H provvedfa:ruento atbbia, a1s1s1nnto la forma di sentenza., per áesip~es1si11 pronunciai del P'rietm1e; e Fappello contro tal1e proivved~ment'o perd˜ inammissiJbile . La, prima 1nassimia 01'mai oonsoli1data (ofr. MoRTARA : Oommentario, vol. IV, n.. 198, pá. 326 ; Cass. 6 aplf'i.le 19.t9, iivi oo~. 174, entrambe c'On riohi.a1m.i). Seim.bra di&sevn.tire iál SATTA (1Dir. P;roc. Oiv. ed. 1948, p. 121) sec1on>lláoá i.l qita.Ze Ç il p!f"ovve1dim.ento dá@l giJuidrioe non datoá nella for1ina deU;a senteni:a, d.ell'or'd,il/'l,anoo o deil ádáŽc1reto a sooon.da. d,el suo oo'ft.tenuáto, m.a la legge sfos1s¥a ohe' p1re¥sorive nei 8ingoli oaisi la. forni.a dd provváedimento. Ami a.b á piwmo vi8to ohe ci so'flo dei! c1asi. in oui l'oridinanzia ha il cionten~do d.ella S>ooteriza : áma tit.ttavia quel che oonta geirrv.pre la for'ma, e laá dis1m1plrim.a del provve1dáimen.to rimwne quella d.err.oirrdina'1'tz-a )). In reailtˆ, l'afferm1atziovne del Satta va, in.teása m1.m gra.no .salis ; váero soltan.to cihe la oegge J avendo il potere iJ,i preis1cárirvere Ç in. qi~au c¥asi il Giru.di>cc. plf'On,uvnoi sen.t.enza, olJidilftanza. o deáorr.eto È (131 del Codioe p1'ooe1dura civilei), piu˜ &tabilire la forima delfor'lltinanza anohe irn oaisi in oui sia n.eci@ssaria la risolhwi.ovne di questi.ani fra le palY'lti (ofaá. OmoVIDNDA: l8t'itu.t., 11sez.,,1 p. 350, 3156), oi˜ oh@ Wnpeidi& oe all'()li1ditn,an.za, n.ovnosátarn.te U sito oonteniito, di oU.enere ejfi1oac1ia¥ di seri,tema. Ma og:n.i qu.al voUa l'ortdin.an.za,) previ.sta in re1lazionei a1d un determinato agn.tenuto, pr'onitncia e deoride questioni fuori d@ltipotesi espressMri.ent.e prievista, in tal caso i 8Uoi effetti van.no oltre queiUi oonte:m,pla.ti daUa legge, e la fovrm,a d.eváeá oetdere alla wst(J;rl. 162). La t@si. deWA vv01ca0tura non trov˜ il oon.senso della giitrisprUJd.enZ'a: e novn m.i,giiotr fortitn.a ebbero altri s¥poraidioi fon.tativi, alm,evn.o nei oasi., in cui il Pretore si limita .a plf"onu.ciare pr'ovvedim.enti di calf'attere pf"01.J'Visorio) rimctten.do al Collegio __..;. 276 p'f31r l'osa;me del merito (ofr. Oasis. 31 lugPio l939, ÇI/oro I.t. È, 1940J I, 200 con a¥mpi riokiam,i). Solo nei oasi iná au.i“ il P'iietoere.@m.et te un peroooedimento definMili:o (diokiarando la propria incompetenza) rwga;ndo i presiupposti iJ;,ella den.ivrwi,a o la peropáonibilUˆ della domanda), si ri.a.onobbe che il prov1; c:d1Jmen.to a.equisterebbe natura ed effetto iowi) ai magi.sfrati, rigli studiosi ed ai eol:~eghi del Foro. Da una p~ preoisa e tempestwa 001n0Boenza delle nostre tesi !llleghi a.ila reda. zion.e del no.stra periodtioo, il quale) per es¥.s¥ere pa1ri a.Z oo¥mpito a.sse¥gn.a.tog'li) dm;e¥ potere offrire 11.na .sin.toNi de¥l lavoro ohe si svolg1e¥ i.n ttU.tti gli 'llffioi d.ell' A.m1ooatura delZo 8ta.to. E, perei˜, ~881tna, ma.teria.. ne.s.suna q1táestione va tra.sourrata quando abbia iin qualche ilr!ttere8sáe) a.noorch si, d.ibatta 1d1inwnzi le1 magi.strature di m.erito o affiori fo affari eonÇ,1iltivi trattati dalle Av'l/ocature dfatrett11ali. Páurtroppo do1bbiamo rilevare che la ooliabomzione rie¥hi.esta in larga,piaimáen.fo al collega avV'. Aristide Sal 11atori) il quale, andw durante il 1949 h.CJ; curato in lar'{JCJ; parte la rerd.azione deUa Ra..sáscgna o pror1: ednto al suo coordinaárn1ento. Un particolare ringraz- iarncn.to i;a. an.crhc ai oolleigh“ Di Ciommo e Graziano) ohe hal/'/,l/'/,.O prre¥istato una oolla.b˜1razione partioolarrnente internsia ed utile. Dev:e po~ esásere ricord- ata l'a'PPlf'~ata colZabora1<:ione dei e-0-llegh“: Oarugno, BeUi) Toro) Aria,g) Buonvino) Carat,"ita, lJ'oliffiW) V wrvesi) 8imi) Cata.ianáO) La Sala) Raf .facle Bronzini, Gu.glielmi, Chiarotti, Eebori) Manza1ri) Malirnaonioo) Terra1nova) 8rwareis:e) Nigido, Chicco) Ca.rafa. (6104804) Roma, 1949 -Istituto Poligrafico dello Stato -G. C.